Dal cipiglio dello sguardo di Maria I d’Inghilterra, si capisce che era una Tudor, figlia del famoso re Enrico VIII, (quello delle sei mogli) e figlia di Caterina D’Aragona. Maria, era nipote di Ferdinando e Isabella, quelli della scoperta delle Americhe e quelli che espulsero gli ebrei dalla Spagna, nel 1492. Si capisce anche che era una fervente cattolica. Coperta fino al midollo nella sua “infeconda vergogna”, “una vergine cattolica in un regno di protestanti”, anzi di “eversivi anglicani”, diranno i suoi biografi. Infatti il padre, Enrico VIII, per sposare la sua seconda moglie, Anna Bolena, dovrà “inventarsi” costituzionalmente una “nuova religione”. Maria I d’Inghilterra durante il suo regno di sangue e terrore riuscì a “bruciare” circa trecento protestanti e ad introdurre una sorta di inquisizione, che la nonna Isabella di Castiglia le aveva opportunamente ispirato. Maria durante il suo regno non fece nulla per eliminare le controversie che la “riguardavano”, come “piccole” insurrezioni determinate da posizioni religiose e faziose sui vari “club di appartenenza” e la “responsabilità indiretta” sui morti ammazzati per le strade di Londra, magari “tumulati” nel Tamigi.
E così ingenuamente osservandola ci chiediamo: come poteva una donna così devota e religiosa avere un’indole estremamente violenta e sdegnosa della vita altrui? Ricordiamo che i nonni spagnoli di Maria, avevano avuto come confessore il famoso Grande Inquisitore Torquemada.
Tomas di Torquemada, all’origine priore del convento domenicano della Santa Cruz di Segovia, aveva al suo attivo in quindici anni di gestione dei tribunali inquisitori oltre 100.000 processi, (18 al giorno), e 2000 “onorevoli e cattolicissime” condanne a morte!!!
Chissà Maria, si diceva, come regina, avrebbe potuto fare di meglio!
Ma come si era costituita la sua personalità socio-psicopatica e radicata nella sua atavica e “regale famiglia? Era forse un disturbo genetico?
Maria nacque il 18 Febbraio 1516; coccolata e viziata non fu mai separata, con l’uso di balie e istitutrici, dai genitori, cosa abbastanza rara per quei tempi. Sviluppò un forte legame con la madre e da lì nacque la sua passione per la religione cattolica. Tutto procedeva bene nella formazione e negli affetti di Maria, finché il padre alla ricerca di un erede, la madre di Maria aveva avuto soltanto aborti, si invaghì di Anna Bolena. Da quel momento in poi la madre di Maria, Caterina venne allontanata dalla corte. Enrico chiese l’annullamento delle nozze al papa, adducendo il fatto che Caterina era stata sposata al fratello, poi morto, e quindi non più illibata. Non solo l’annullamento non gli verrà mai concesso, in tale situazione, Enrico, si beccherà pure una bella scomunica!
Ma lui, era Enrico VIII, e per sposare la sua meravigliosa Anna Bolena, crea uno scisma fondando una “nuova” variante della religione protestante, dove il re è contemporaneamente anche il capo della chiesa. Ancora oggi nella religione anglicana, la regina è il capo della chiesa.
Maria sostenitrice della “verginità nuziale” della madre venne allontanata dalla corte e “per tale affronto” dalla stessa madre. Maria aveva 14 anni e mai niente per lei sarebbe stato più lo stesso.
Pensate all’odio di una adolescente a cui era stato privato l’amore della madre, del padre, peraltro uomo bellissimo e coltissimo, che la coccolava infante, suffragato da una venticinquenne, affascinante, capricciosa e indisponente, che concederà il proprio “fiore”, a contratto matrimoniale avvenuto. Il dolore profondo di Maria, tanto per non farsi mancare niente, verrà indelebilmente marchiato un paio di anni dopo, allorché Anna Bolena metterà al mondo la sua favolosa sorellastra, Elisabetta, che alla morte di Maria sarebbe diventata famosa come: Queen Elisabeth I “The Golden Age”. La nascita di Elisabetta, fin sotto il “governo” di Anna Bolena, avrebbe reso lei, la principessa Maria, da erede legittima, a “legittima bastarda”. Secondo l’editto promulgato dal padre, Sempre lo stesso Enrico VIII. Quindi Maria “principessa di sangue”, figlia e nipote di re e regine, viene detronizzata da una concubina, nobile di seconda categoria, dama di compagnia della madre, la naturale “figlia del demonio”: la detestabile Anna Bolena e sua figlia Elisabetta.
Maria venne esiliata insieme alla sorellastra in un castello vicino Londra e quando Enrico andava a trovare Elisabetta, ordinava che Maria restasse nelle sue stanze perché gli ricordava la sua ex-moglie. I biografi del tempo la definivano così: “era piena di crocifissi, profonde occhiaie e sguardo torvo vestita di nero; sembrava un corvo spettrale nascosta negli angoli dei palazzo”. Quando il padre fece decapitare Anna Bolena per un presunto tradimento, Maria ebbe un periodo di felicità.
In realtà Enrico VIII, sempre alla ricerca di un erede, si era invaghito di Jane Seymour, dama di compagnia di Anna Bolena. Finalmente Maria andava d’accordo con la nuova moglie del padre che riuscì a dargli il tanto desiderato erede maschio. Ma Jane morì mettendo al mondo Edoardo VI e Maria restò di nuovo sola. Ma i suoi lutti e profondi dolori erano solo cominciati. Morì la madre e di lì a qualche anno il padre. A nove anni il fratellastro Edoardo, di salute cagionevole, diventa re. Essendo protestante, e Maria fervidamente cattolica, nel suo testamento lascia il regno ad una cugina, naturalmente protestante. Nel 1553 Edoardo muore. Viene nominata regina per nove giorni la protestante cugina Jane Grey.
Ma il popolo e alcuni politici a gran clamore richiedono Maria come regina, discendente di sangue diretto: e ciò finalmente avviene il 19 luglio del 1553. Maria iniziò così a regnare a 37 anni, passati per metà a soffrire, odiare e tramare, fondamentalmente contro la sua “famiglia”. Intesa come famiglia di origine: all’inizio accudita come “divinità scesa interra”, successivamente ripudiata dal padre, e poi dichiarata illegittima da fratellastro, trova la sua dimensione nell’acclamazione alla sua dignità tramite la parte sociale della sua sovranità.
Ma nonostante l’acclamazione del popolo e dei governanti fedeli alla sua linea di sangue, il suo, fu un regno del terrore. Incapace di governare poiché non educata in tal senso, veniva guidata dai consiglieri protestanti che aveva “graziato” per le sue “reali” incapacità e che le lasciavano piena “libertà di eliminare” i propri nemici accusandoli di essere “protestanti” e “degni” di finire al rogo. Questa è la dimostrazione che ancora una volta il credo “religioso” è solo un credo “politico” ed è una giustificazione valida per eliminare personaggi scomodi. Maria I, auspicata regina d’Inghilterra e Irlanda, bisognosa di affrancarsi col suo popolo per il futuro, ha bisogno di un erede. Decide di sposarsi e chi, se non la massima espressione del potere in quel momento su tutto il continente europeo: l’Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, Arciduca d’Austria, Re di Spagna, Principe dei Paesi Bassi, Arciduca di Borgogna, quello su cui regno “non tramontava mai il sole”, detto colui, Carlo V, cattolicissimo e devotissimo sovrano?
Il re è il cugino diretto di Maria, figlio della zia Giovanna, detta la Pazza, ed è pure troppo vecchio per lei. Di fatto, il grandissimo e venerabile Carlo V, gli rifila il figlio, Filippo II, di undici anni più giovane, richiedendo la dispensa, poiché sono cugini di secondo grado. Qualche mese dopo le nozze finalmente Maria sembra essere incinta e felice: ma si tratterà probabilmente di una gravidanza isterica, così viene riportata agli atti pubblici dell’epoca. Il marito giovane e bello si trasferirà in Spagna, il padre, Carlo V, nel frattempo aveva abdicato, lasciandola ancora una volta sola. Filippo II, il marito, farà una seconda visita a Maria che sarà nuovamente incinta in maniera isterica… e nel frattempo i roghi accesi bruceranno altri protestanti. In preda alla sua “folle paura” di non essere quella “giusta a governare”, imprigiona la sorellastra per sospetto “alto tradimento” nella Torre di Londra. Ma improvvisamente sul letto di morte, muore a 42 anni, probabilmente di cancro alle ovaie, richiama Elisabetta e la perdona di essere stata la “figlia” di Anna Bolena, ma in fondo una “brava” sorella e fondamentalmente l’unica in successione di sangue in grado di poterla succedere. Gli fa promettere che avrebbe instaurato la religione cattolica ma Elisabetta prometterà solo una tolleranza di tutte le religioni nel suo prossimo regno.
A proposito per ben duecento anni la data di morte di Maria la sanguinaria, verrà solennemente festeggiata poiché era anche la data di incoronazione della regina Elisabetta I.
A tutt’oggi il famoso cocktail Bloody Mary dedicato a Lei, serve per disintossicarsi il giorno dopo da una sbronza, probabilmente dedicato ad una “nobile stronza” che per 5 anni a causa di insoddisfazioni personali uccise oltre 300 innocenti in maniera diretta, senza considerare le varie piccole guerre e insurrezioni a causa di inutili e crudeli guerre di religione.