Truman è un ragazzo che viene cresciuto e allevato all’interno di un set televisivo per trentanni senza accorgersi che esiste un mondo vero al di fuori. Un servizio giornalistico spiega l’antefatto attraverso un’intervista a Christof, il regista-demiurgo dello spettacolo, che illustra il successo dello show ottenuto in tutto il mondo. Una serie di flashback sui ricordi di Truman, alternati con la visione di alcuni telespettatori del mondo reale mentre guardano, più o meno con interesse, il programma, illustra le fasi della vita del protagonista. Sull’isolotto su cui abita, il giorno e la notte sono artificiali, così come il mare, tutti i fenomeni atmosferici e la cupola del finto cielo Inizia a dubitare della realtà in cui vive quando incominciano ad accadere strani avvenimenti come la caduta dal cielo di un faro di proiezione (dovuta al fatto che con il passare del tempo, il set si sta deteriorando) o l’intercettazione da parte della sua radio di un canale di comunicazione interno che segue i suoi movimenti e dà istruzioni ad attori e figuranti. Ciò viene riassunto perfettamente nella frase che dice il regista dello show in un’intervista: ”Noi accettiamo la realtà del mondo così come si presenta”. Il regista Christof è un demiurgo che tiene l’uomo prigioniero nella caverna e per riuscire in questo intento crea la paura dell’acqua, simulando la morte del padre per annegamento. Da quel momento il protagonista svilupperà una vera e propria fobia nei confronti dell’acqua, che lo tratterrà nella città, impedendogli ogni tentativo di allontanamento anche solo per un viaggio. Ma poi riesce a scappare…