Il Friuli Venezia Giulia è una regione del nord-est Italia che riveste un ruolo importante nell’ambito della viticoltura dell’Italia. Il territorio infatti conta un buon numero di cantine con una produzione rientrante per gran parte nelle denominazioni di origine e un totale di poco più di 20 mila ettari vitati.
Mercoledi 5 marzo una bella occasione per assaggiare i vini della cantina TARLAO a Piazza Scammacca con Onav Catania: 1°Portata Degustazione di salumi e formaggi friulani con frico
In accompagnamento, Malvasia Aquileia – Ninive – Tarlao, 2°Portata Cjarson con burro fuso e salvia
In accompagnamento Pinot Bianco Aquileia – Poc ma Bon – Tarlao, 3°Portata Lubjanska con patate in tecia In accompagnamento Refosco dal peduncolo rosso – Basileus – Tarlao 4°Portata
Gubana.
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La viticoltura in Friuli Venezia Giulia ha origini antiche, con l’arrivo degli Eneti, ma fu nell’epoca romana che si ebbe il vero e proprio avvio della viticoltura a pieno regime. Nel Rinascimento si ha notizia della nascita di nuovi vitigni, quali terrano e pignolo.
La coltivazione della vite prospera ininterrottamente fino all’arrivo della fillossera nella seconda metà dell’800. I vigneti della regione sono piuttosto equamente suddivisi tra le uve a bacca bianca e nera. Tra le uve a bacca bianca, ci sono friulano, verduzzo friulano, ribolla gialla, pinot grigio, picolit, malvasia istriana, vitouska. Pignolo, schioppetino, terrano, refosco dal peduncolo rosso, tazzelenghe, merlot e cabernet franc e cabernet sauvignon sono invece le uve a bacca rossa presenti nella regione. Il Friuli Venezia Giulia vanta 4 Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e 9 Denominazioni di Origine Controllata (DOC). Le zone vitivinicole più importanti della regione si trovano nella provincia di Gorizia e di Udine: sono rispettivamente i territori denominati Collio e Colli Orientali. Nella zona del Collio, troviamo la DOC Collio o Collio Goriziano, che offre senza dubbio i migliori vini bianchi friulani. Nei Colli Orientali, invece, troviamo la DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit e la relativa denominazione di ricaduta Friuli Colli Orientali. In questa zona si trovano inoltre le DOCG Ramandolo, vino da dessert da verduzzo friulano, e Rosazzo, vino bianco secco da prevalenza di friulano.
Le altre zone vitivinicole del Friuli Venezia Giulia si trovano nella provincia di Trieste, con la nota zona del Carso e la relativa DOC Carso o Kras, e in provincia di Pordenone dove, oltre a trovare la denominazione più vasta della regione (Friuli Grave DOC, celebre soprattutto per alcuni tra i migliori vini rossi friulani), si estende la DOCG Lison e la DOC Lison Pramaggiore, denominazioni interregionali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Il Friuli-Venezia Giulia è da sempre la terra dei grandi vini bianchi. La fama di questi vini, pur se con stili ed espressioni molto diverse tra loro, è arrivata a livelli tali da spingere qualcuno a definirli “superwhites“. Accanto alle uve di vitigni internazionali, che qui hanno in moltissimi casi trovato areali produttivi ideali, altrettanto importante è la presenza di vitigni autoctoni, che con i loro vini caratterizzano l’enologia del Friuli-Venezia Giulia. La regione può essere suddivisa idealmente in tre zone: la zona pianeggiante che interessa la provincia di Pordenone e parte della provincia di Udine, con le DOC Grave e le DOC di pianura Aquileia, Annia e Latisana, la zona nord-est della provincia di Udine e la provincia di Gorizia con le DOC Isonzo, Colli Orientali del Friuli e Collio, ed infine la zona Giuliana con la DOC Carso. Ciascuna di queste macro-aree si caratterizza per stile di vini e vitigni autoctoni specifici.
Il Friuli-Venezia Giulia è stato recentemente terreno di scontro a livello comunitario, con la diatriba con l’Ungheria sul diritto di continuare a chiamare Tocai il vino prodotto con il vitigno Tocai Friulano. Infatti in Ungheria esiste una denominazione di origine tutelata chiamata Tokaji, piccolo paesino ai confini con l’Ucraina noto per i suoi vini passiti. La causa fu persa dall’Italia nel 2007 con la conseguenza che, se il vitigno Tocai Friulano mantiene il suo nome, i suoi vini sono da allora chiamati rispettivamente “Friulano” in Friuli-Venezia Giulia e “Tai” nel Veneto. A questa sconfitta si è in parte contrapposta la vittoria sulla protezione del nome Prosecco, tutelato con apposita DOC nel 2009. Questa nuova DOC prende il nome dal comune omonimo in provincia di Trieste, che poco ha a che fare con la produzione del tradizionale spumante, sconosciuto in zona, ma che con il suo toponimo ha permesso di tutelarne il nome a livello di denominazione. Da allora in avanti, il vitigno da sempre conosciuto come “Prosecco” cambia nome diventando “Glera“, antico nome sloveno per quest’uva.
La Viticoltura nel Friuli Venezia Giulia
Il Friuli-Venezia Giulia confina a nord con l’Austria, a est con la Slovenia, a ovest con il Veneto e a sud con il Mare Adriatico. Da nord a sud, troviamo pertanto una zona montana, formata dalle Alpi Carniche e Giulie, una collinare, compresa nell’arco prealpino, che dal Veneto arriva fino alla Slovenia, e una di pianura. Questa, di origine alluvionale, è più ghiaiosa nella parte settentrionale, la zona delle Grave e dei Magredi, terreni ricchi di ciottoli particolarmente vocati alla coltivazione di uve a bacca bianca. Nella sua parte meridionale, lungo la fascia costiera, prevalgono invece i terreni sabbiosi e argillosi, più adatti alla coltivazione di vitigni a bacca nera. Verso est, la pianura prosegue fino ai piedi del Carso, altopiano a nord di Trieste, le cui rocce calcaree, erose dall’acqua, rendono l’ambiente arido e la viticoltura difficile, spesso possibile solo sui “pastini”, terrazzamenti sostenuti da muri di contenimento in blocchi di arenari.
La Storia della Viticoltura del Friuli Venezia Giulia
Il Friuli-Venezia Giulia per la sua posizione geografica è stato oggetto contese territoriali fin dal tempo dei romani, seguiti dai bizantini, veneziani e asburgici. Molte delle varietà di vite presenti nella regione devono la loro diffusione ai popoli che vi si sono insediati. Inizialmente il territorio fu conquistato dai Romani, che lo chiamarono Forum Julii. Aquileia divenne a quel tempo una delle e più importanti città dell’Impero. Importanti testimonianze come quelle di Plinio il Vecchio riferiscono della qualità dei vini della regione. La coltivazione dell’uva e la produzione del vino conobbe continui sviluppi durante la dominazione Veneziana prima e Asburgica poi, fino all’avvento della fillossera verso al fine del 1800. A questo periodo risale la diffusione in Friuli-Venezia Giulia delle varietà internazionali, che arrivarono a sovrastare la produzione delle specie autoctone. Più recentemente si è assistito alla rivalorizzazione del patrimonio ampelografico regionale, e molti tra i vini più pregiati della regione derivano da varietà di vite autoctone.
I Vitigni del Friuli Venezia Giulia
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione che si è sempre distinta per il suo grande patrimonio in vitigni autoctoni. Questa varietà in termini di uve coltivate si è nel tempo arricchita con l’introduzione di vitigni internazionali, quali lo Chardonnay, il Sauvignon, il Merlot, il Cabernet Franc e il Pinot nero, che furono introdotte nel XIX secolo durante il dominio degli Asburgo. Il Tocai Friulano, il Verduzzo Friulano, il Picolit, il Refosco dal Peduncolo Rosso, lo Schioppettino, il Pignolo e il Tazzelenghe sono vitigni autoctoni del Friuli-Venezia Giulia, mentre la Ribolla Gialla e la Malvasia Istriana, presenti nel territorio da secoli, sono state probabilmente introdotte durante il XIII secolo. Il Gewürztraminer, il Müller-Thurgau, il Riesling renano e il Riesling Italico, il Franconia (Blaufränkisch) sono invece stati introdotte in Friuli dall’Austria. Nella zona della Venezia Giulia, nelle colline del Carso nell’area dell’entroterra Triestino, tradizionalmente vengono coltivati i vitigni autoctoni Terrano a bacca nera e Vitovska a bacca bianca.
Le Denominazioni di Origine del Friuli Venezia Giulia
Le Denominazioni di Origine per i vini in Friuli-Venezia Giulia comprendono attualmente quattro DOCG, dodici DOC e tre IGT. La Lison DOCG, dedicata ai vini del vitigno Tocai Friulano, è interregionale con il Veneto. La zona dei Colli Orientali del Friuli si trova più a nord-ovest, in provincia di Udine. Qui si produce uno dei vini passiti più ricercati e celebri d’Italia, il Picolit, protagonista della seconda DOCG regionale, la Colli Orientali del Friuli Picolit DOCG. Un altro vino dolce si produce dalle uve del Verduzzo Friulano, sia passite che di vendemmia tardiva. Ad esso è dedicata la denominazione Ramandolo DOCG. La produzione dei Colli Orientali del Friuli riguarda prevalentemente vini bianchi, in modo particolare da uve Tocai Friulano, Sauvignon Blanc e Chardonnay, tutti inclusi nella terza DOCG Friulana, la Rosazzo DOCG. La denominazione Friuli Colli Orientali DOC, con le sue cinque sottozone, include tutti i vini bianchi e rossi di questa importante zona vinicola. Il Collio è situato nella parte orientale della regione, in provincia di Gorizia, ed è particolarmente famoso per la produzione di vini bianchi. Tocai Friulano e Ribolla gialla sono i vitigni più importanti coltivati in questa zona, affiancati dai vitigni internazionali come Chardonnay e Sauvignon Blanc. Con queste uve si producono sia vini monovarietali che interessanti assemblaggi che permettono di fondere armoniosamente le caratteristiche delle diverse varietà di uva. Nel Collio si producono anche vini rossi, in particolare con uve Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Tutti questi vini sono inclusi nella denominazione Collio o Collio Goriziano DOC. La zona delle Grave, o Friuli Grave DOC, è la denominazione più vasta della regione e si estende dalla provincia di Udine verso ovest fino a quella di Pordenone. Il suo nome deriva dal terreno, ricco di sassi e ghiaia, adatto a produrre ottimi vini. Essa rappresenta oltre due terzi della produzione regionale di vino. I vini delle Grave hanno in generale minore complessità rispetto a quelli del Collio o dei Colli Orientali del Friuli, tuttavia il livello medio di qualità dei vini della denominazione è tra i più alti in Italia. Nelle Grave si producono vini bianchi da uve Chardonnay, Sauvignon Blanc e Tocai Friulano, mentre la produzione di vini rossi si basa prevalentemente sulle uve internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e con l’uva autoctona Refosco dal Peduncolo Rosso. Importante è anche la denominazione Friuli Isonzo DOC dove si producono vini che ricordano quelli del Collio e che si trova a sud di questa zona. I vini, prevalentemente bianchi, derivano da uve Tocai Friulano, Chardonnay e Sauvignon. I vini rossi sono prodotti con uve Merlot e Cabernet Sauvignon. Nella parte meridionale della regione, pianeggiante, si trovano le DOC Annia e Latisana, nelle quali si producono vini prevalentemente bianchi che risentono direttamente dell’influsso del clima marittimo.
Le Zone Vinicole del Friuli Venezia Giulia
Il Friuli-Venezia Giulia produce vini bianchi e rossi, mentre i rosati sono pochissimo diffusi nella regione. I vini da uve Verduzzo Friulano e Picolit sono tra i più famosi vini da dessert italiani. In Friuli-Venezia Giulia vi sono attualmente quattro DOCG, dodici DOC e tre IGT. Esaminiamo più da vicino le più importanti aree produttive della regione.
Collio o Collio Friulano
Il Collio è situato nella parte orientale della regione, in provincia di Gorizia, ed è particolarmente famoso per la produzione di vini bianchi. Tocai Friulano e Ribolla gialla sono i vitigni più importanti coltivati in questa zona, affiancati dai vitigni internazionali come Chardonnay e Sauvignon Blanc. Con queste uve si producono sia vini monovarietali che interessanti assemblaggi, che permettono di fondere armoniosamente le caratteristiche delle diverse varietà di uva. Nel Collio si producono anche vini rossi, in particolare con uve Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.
Colli Orientali del Friuli
La zona dei Colli Orientali del Friuli è la seconda per fama ed importanza del Friuli-Venezia Giulia, e si trova più a nord-ovest, in provincia di Udine. Qui si produce uno dei vini passiti più ricercati e celebri d’Italia, il Picolit. Un altro vino dolce si produce dalle uve del Verduzzo Friulano, sia passite che di vendemmia tardiva. Come nel Collio, la produzione dei Colli Orientali del Friuli riguarda prevalentemente vini bianchi, in modo particolare da uve Tocai Friulano, Sauvignon Blanc e Chardonnay. I vini rossi dei Colli Orientali del Friuli provengono da uve di vitigni internazionali, come Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero, mentre fra le uve autoctone a bacca nera risultano molto interessanti lo Schioppettino, il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Tazzelenghe e il Pignolo.
Friuli Grave
La zona delle Grave (o Friuli Grave DOC) è la denominazione più vasta della regione e si estende dalla provincia di Udine verso ovest fino a quella di Pordenone. Il suo nome deriva dal terreno, ricco di sassi e ghiaia, adatto a produrre ottimi vini. Essa rappresenta oltre due terzi della produzione regionale di vino. I vini delle Grave hanno in generale minore complessità rispetto a quelli del Collio o dei Colli Orientali del Friuli, tuttavia il livello medio di qualità dei vini della denominazione è tra i più alti in Italia. Nelle Grave si producono vini bianchi da uve Chardonnay, Sauvignon Blanc e Tocai Friulano, mentre la produzione di vini rossi si basa prevalentemente sulle uve internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e sul vitigno autoctono Refosco dal Peduncolo Rosso.
Ramandolo
La zona del Ramandolo, prima del 2001, era una sottozona della denominazione Colli Orientali del Friuli DOC. In quell’anno è stata proclamata prima DOCG della regione, che oggi (2018) ne conta ben quattro. Vi si produce l’omonimo vino dolce da uve Verduzzo Friulano, a partire sia da uve stramature che passite.
Altre Zone di Produzione
Importante è anche la denominazione Friuli Isonzo DOC, dove si producono vini che ricordano quelli del Collio e che si trova a sud di questa zona. I vini, prevalentemente bianchi, derivano da uve Tocai Friulano, Chardonnay e Sauvignon. I vini rossi sono prodotti con uve Merlot e Cabernet Sauvignon. Nella parte meridionale della regione, pianeggiante, si trovano le DOC Annia e Latisana, nelle quali si producono vini prevalentemente bianchi, che risentono direttamente dell’influsso del clima marittimo.