NARCISISMO PATOLOGICO E DIPENDENZA AFFETTIVA
- George è un uomo affascinante, seducente, passionale che sa come amare… Tony è una donna in carriera ma bisognosa d’amore. Coppia vincente e perfetta e invece…
- Lui è una personalità narcisistica, lei una dipendente affettiva, in altre parole la coppia perfetta per un AMORE MALATO.
- Le persone con una personalità narcisistica sono caratterizzate da un senso di SUPERIORITA’, esigenza di AMMIRAZIONE e MANCANZA DI EMPATIA.
- Esprimono una CREDENZA ESAGERATA nel proprio valore.
- Spesso monopolizzano le conversazioni, SMINUISCONO o DISPREZZANO le persone che si percepiscono come INFERIORI.
- Possono avere un senso del diritto e quando non ricevono il TRATTAMENTO SPECIALE a cui si crede di aver diritto, possono diventare molto IMPAZIENTI o ARRABBIATI.
- Hanno difficoltà a gestire tutto ciò che può essere percepito come una CRITICA.
- Si vedono SUPERIORI agli altri spesso pensano di essere AMMIRATI o INVIDIATI.
- Credono di essere AUTORIZZATI a soddisfare I PROPRI BISOGNI senza attendere, le esigenze dell’altro.
- Il NARCISISTA sente l’esigenza di evadere dalle responsabilità coniugali e genitoriali: George, organizza festini a base di droga e alcool con i propri amici, senza ascoltare minimante i bisogni della sua compagna.
- La DIPENDENTE AFFETTIVA, nonostante provi una grandissima sofferenza, Tony, non riesce a staccarsi da questo AMORE. Soffoca ogni DESIDERIO e INTERESSE INDIVIDUALE per occuparsi di George. Di fatto nel suo dramma non riesce a riconoscere i propri BISOGNI.
- Lui le chiede i suoi spazi e lei gli lascia la sua libertà nonostante la trascuri per frequentare amici, la sua ex, anche lei dipendente affettiva.
- Importante conoscere sempre le storie precedenti di chi si frequenta, nelle loro dinamiche.
- Il fratello di Tony risalta gli atteggiamenti negativi del marito e lei non ammette l’errore del suo cerchio malato.
- La dipendente affettiva non riesce ad interrompere la relazione, perché “ama troppo”, il vero amore ti dà AUTONOMIA e RECIPROCITA’.
- L’uomo all’inizio è idealizzato come PERFETTO, poi denigrato come IMPERFETTO.
- Si sceglie il partner proprio per le sue caratteristiche di narcisista AUTOCOMPIACIUTO e di EGOCENTRICO INSENSIBILE, producendo dinamiche conflittuali senza esito, veri e propri giochi senza fine. Il gioco perverso crea uno scambio di ruoli in un’altalena senza fine, incorrendo in quello che viene chiamato il TRIANGOLO DRAMMATICO (S. Karpman)
- All’interno di questa dinamica si alternano tre ruoli diversi: il Salvatore, il Persecutore e la Vittima
- Il Salvatore «Ti aiuto io», invece, è lui che ha bisogno di sentirsi utile perché sono presenti sensi di colpa o insicurezza ed inferiorità.
- La Vittima «Povera me», attenzioni esagerate e talvolta inutili, si sente aiutata a risollevarsi dalle sue frustrazioni, anche dal Persecutore, il quale, criticandola e maltrattandola, la convince sempre di più della sua inferiorità e delle sue insicurezze.
- Il Persecutore «È tutta colpa tua». Egli nutre disperazione e rabbia che lo spingono ad assumere un atteggiamento punitivo e vendicativo nei confronti di tutti. Si sente superiore e “bullizza” la vittima. In questo modo evita i propri sentimenti e le proprie paure.
- STALKING: LA FICTION «YOU» SU NETFLIX
- “Un ragazzo pericolosamente affascinante e profondamente ossessivo ricorre a misure estreme per entrare nelle vite delle persone che lo attraggono“.
- Dal romanzo di Caroline Kepnes, i protagonisti studiano, lavorano, hanno sogni, amici e relazioni, social network sui quali condividere le proprie vite.
- Un pericoloso, folle e ossessionato stalker, spinto dalla voglia di amare, possedere e “difendere” le sue partner da quello che reputa un “mondo cattivo”.
- Un apparentemente perfetto fidanzato e amico con la capacità di nascondere i demoni interiori che lo tormentano fin da quando era ancora solo un ragazzino.
- 40 milioni di abbonati nelle prime quattro settimane di permanenza sulla piattaforma.
- La voce narrante ci fa capire la prospettiva sugli eventi, entrando nella sua inquietante psiche e le sue terribili azioni sembrano positive: l’imprevedibilità delle situazioni che affronta di volta in volta riesce a tenere alta la tensione.
- Joe si fa apprezzare nonostante sia fondamentalmente un sociopatico, in grado di uccidere e pianificare azioni terribili a sangue freddo. Cresciuto senza l’affetto dei propri genitori, crede che l’unica strada per costruire una relazione stabile sia fare TERRA BRUCIATA attorno alla donna che attira le sue attenzioni e, dunque, LIBERARSI di EX FIDANZATI, AMICHE e di tutto ciò che potrebbe ostacolare il loro LEGAME.
- Polemica sulla pericolosità di rendere un assassino una figura romantica. “Joe non è uno psicopatico, non è uno stalker. È innamorato!“.
- Una famosa attrice:“Ho dato un giudizio affrettato, avevo visto solo i primi due episodi. In effetti lui è uno stalker. Ma la serie è bellissima“.
- Tuttavia, il numero di donne affascinate dalla personalità di Joe ha raggiunto numeri così preoccupanti che il protagonista stesso, si è sentito in dovere di intervenire. L’attore in più di una intervista ha confessato di aver rifiutato il ruolo quando i due produttori glielo avevano proposto per la prima volta perché “mi piaceva il progetto, ma non Joe. Lo detestavo. E mi faceva paura“.
- GASLIGHTING
- Il significato di Gaslighting fa riferimento a una forma di abuso e di manipolazione psicologica agita nei confronti di una persona, al fine di farla dubitare di se stessa, della sua percezione della realtà e dei suoi pensieri.
- È considerata una forte violenza psicologica messa in atto per creare dubbi nella mente dell’altro, agisce come e vero e proprio lavaggio del cervello.
- Anche se sembra una tecnica molto sofisticata e di difficile attuazione, è più diffusa di quanto si creda, specie nelle relazioni tra partner o parenti stretti.
- Questo tipo di manipolazione mentale è sottile, mascherata e lavora a livelli emotivi molto profondi, per questo spesso è giustificata dalla vittima stessa. Ha la capacità di annullare progressivamente la capacità di giudizio della vittima.
- Inizialmente la vittima sarà confusa, si renderà conto che qualcosa non va e proverà a parlarne al suo aggressore. L’abusatore smentirà tutto quello che la persona ha detto, facendole credere che è lui che ha ragione. Pian piano la vittima perderà la propria autonomia e comincerà a mettere in discussione la sua reale percezione.
- Te lo sei immaginato!
- Non è mai successo!
- Quello che ho fatto è un comportamento normale, lo fanno tutti!
- Ma come fai a non ricordatelo… me lo hai detto proprio tu!
- Non me lo hai mai detto, volevi dirlo ma non lo hai mai fatto!
- Io non ho mai detto questa cosa!
- Stavo scherzando… sei tu che sei troppo pesante!
- Se ti lascio, non troverai nessun altro/a!
- Hai sbagliato tu, come sempre!
- Ti stai inventando tutto!
- È possibile racchiudere questo tipo di violenza psicologica in tre fasi principali.
- Il Gaslighter inizia gradualmente. Quello che caratterizza questa prima fase è la sensazione di una comunicazione distorta. La vittima capisce che qualcosa non torna nella comunicazione, ma dà per scontato che sia un fraintendimento. Questo perché la prima fase con un manipolatore è la fase del love bombing: dove tutto appare “bellissimo”. Serve per preparare la vittima alle fasi successive del Gaslithing: piccole critiche ogni tanto mischiate ad una esplosione di cose positive.
- Nella seconda fase la vittima cercherà di difendersi. Proverà a convincere il suo abusatore che ciò che dice non è fondato, si giustificherà in tutti i modi possibili, tenterà di instaurare un dialogo con la speranza che questi comportamenti cambino. In questa fase c’è la convinzione che la capacità di ascolto e di dialogo riusciranno a far cambiare l’aggressore.
La terza fase è la più grave: quella della resa della vittima e della sua ascesa verso la depressione. La vittima non solo capisce che l’aggressore non cambierà mai, ma si convince profondamente che è lei a sbagliare e che quello che l’abusante dice corrisponde a verità. A volte l’aggressore viene perfino idealizzato e difeso davanti ad amici e parenti che, invano, tentano di far vedere la realtà alla povera vittima. La vittima diventa estremamente vulnerabile e dipendente.
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Le conseguenze del Gaslighting possono essere molto gravi:
Stato di totale confusione. La vittima di Gaslithing avrà la sensazione di non sapere più chi è nel giusto e chi nel torto. Spesso le persone arrivano in terapia convinte di essere “pazze”, di non sapere realmente chi sia la vittima e chi il carnefice.
Sensazione di non valere nulla. La vittima, soprattutto se la manipolazione è andata avanti per molto tempo, si sentirà priva di valore, di non essere importante, di non essere degna di meritare amore. Tutto è stato messo in secondo piano: i sentimenti, le percezioni, i ricordi.
Stanchezza fisica e mentale. Ebbene sì, tutte le energie verranno risucchiate dall’aggressore, e la vittima comincerà a sentirsi sempre più stanca anche fisicamente. È una specie di “sonno perenne” che allontana sempre di più la vittima dalla realtà.
Vergogna. Avendo messo in discussione emozioni, razionalità e realtà, sentendosi continuamente umiliata, la vittima si sentirà talmente sbagliata al punto da provare vergogna al solo pensiero di stare in contatto con altre persone. Comincerà così a limitare le uscite e si chiuderà nella comfort zone.
Totale dipendenza e idealizzazione del Gaslighter. Ridimensionando la vita privata, ritirandosi in casa, la vittima ricercherà ancora di più le cure del partner manipolatore, vedendolo come unica ancora di salvezza alla sua situazione “disperata”. Lo stesso aggressore viene adesso visto come una persona buona, che sta con la vittima nonostante i suoi difetti. Quest’ultimo punto è la fase finale, dove il manipolatore ha raggiunto i suoi scopi. Nonostante la maschera di persona sicura, il manipolatore è una persona molto insicura che tenta di tutto per tenere l’altro a sé.
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Come riconoscerlo? Piccole, innocue, bugie. In una relazione, fin dall’inizio, è molto importante prestare attenzione alle minime bugie. Una relazione “tossica” è fondata su tantissime menzogne, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Spesso la vittima se ne rende conto, ma non le ritiene importanti, non le dà il giusto peso. Invece questo è un primissimo campanello dall’allarme. Negare l’evidenza. Un altro aspetto importante è quando il manipolatore nega un comportamento di cui la vittima è stata testimone, o cerca in qualche modo di modificare il racconto.
Eccesso di gelosia. Dietro l’eccessiva gelosia può nascondersi un manipolatore. Solitamente sono le persone gelose che tradiscono e, per dissimulare, accusano i partner di tradimento.
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