Esistono delle icone che riguardano il «sex positive»: Gwyneth Paltrow, Lady Gaga, Miley Cyrus e per ultima la presentatrice Belén Rodriguez, che ha dichiarato dal vivo in televisione di praticare il suo “autoerotismo” e che non vi è proprio nulla di male, e che si può dire apertamente che si fa e che sia “un estremo piacere della ma-donna”, termine che viene usato non come imprecazione e bestemmia, ma che viene usato nel senso medievale del termine, “ma-donna Laura” come per Francesco Petrarca, ma anche nel senso ma…sono una Donna? E nel senso “ma” siamo sicuri che vale per tutte le “ma-donne”?
Il “ma” è una congiunzione delle cosiddette congiunzioni coordinative (come e, o, oppure, né, cioè, infatti e così via) di tipo avversativo-oppositivo stabilendo una netta contrapposizione tra due termini, sia singole parole sia intere frasi: “Infatti non era solo piacere, ma era un orgasmo. Cioè sono riuscita ad avere un orgasmo da sola!!! Per mia propria mano e derivazione!”
Le donne esercitano, tra i tanti “mestieri, usi e costumi” anche l’auto stimolazione delle proprie parti sessuali, cioè delle parti che appartengono al loro proprio corpo, con cui si sono manifestate su questo pianeta e in questa dimensione spazio-temporale. Esplorare il proprio corpo e il proprio piacere rientra nella natura umana maschile e femminile e farlo è addirittura consigliato dai sessuologi, nonché la sottoscritta nella qualità di tale professione certificata, poiché, che è una congiunzione con valore causale, conoscersi a fondo anche sotto l’aspetto intimo: aiuta ad edificare una “forte personalità” migliorando le relazioni di coppia. Anche quando “non esistono le relazioni di coppia” cioè in uno stato “reale” ed esistono in uno stato “immaginale”: anche quelle sono “relazioni di coppia”!!! Sia se sono state vissute e corrisposte, un giorno, una settimana, un mese, un anno e più; sia se “non sono state corrisposte” nello stesso periodo di durata che abbiamo “quantificato” nella “corresponsione precedente”. E più. Le relazioni hanno comunque lo stesso valore: teorico e pratico! Fatevene una ragione: noi donne siamo organizzate, genitalmente parlando, secondo un percorso sperimentale della medicina ufficiale su un binario di “trial and error”, cioè “tentativi ed errori” sennò non si spiegherebbe perché a tutt’oggi, per l’inseminazione e fecondità da sole o col partner siamo così avanzati e sulla contraccezione, a parte la vasectomia, dobbiamo sempre rischiare: la salute e la possibilità di restare incinte o infettate da qualche malattia!!!
Riflettiamo su un generale apporto del mondo scientifico in ambito contraccettivo: medicine (pillola anticoncezionale, pillola del giorno dopo, cerotti ormonali), apparati meccanici (spirale), apparati esterni (preservativi maschili e femminili, diaframma), chirurgici (sterilizzazione), anagrafici (menopausa). Per il resto siamo in grado di arrivare, oggi, anche sul pianeta Marte, siamo in grado di gestire il “cancro”: ma non siamo in grado di gestire una “maternità” come e quando vogliamo senza avere dei riscontri sia nell’ambito del piacere, sia nell’ambito della salute, sia nell’ambito di una successiva “voglia di avere un figlio”.
Perché in ognuna di queste forme di contraccezione ci sono “i pro” e “i contro”: e le donne dovrebbero sapere di cosa si tratta. Ma questo, oppositivo e avversativo “ma”, vi chiedo che ve lo cerchiate da sole. E poi magari mi fate sapere, se avete scoperto “nuove notizie”.
La celebrazione del nostro “intimo piacere”, detto autoerotismo, detto masturbazione, questo è un termine “psicanalitico” in senso patologico, ha delle “radici”, molto profonde, che hanno a che fare addirittura con la fisiologia: vi siete mai chieste perché al terzo mese di gravidanza si cerca di capire qual è il sesso biologico del nostro concepimento? E perché si chiama concepimento, l’aver concepito un figli@? Aver concepito qualcun@ significa averlo pensato, averlo prodotto in qualche modo, “elaborato” come un computer “01010010100101”, averlo creato: ah no! Mi dice un erudito: “generato e non creato della stessa sostanza del padre”, la preghiera si chiama “Credo” ed è la stessa “intenzione” che noi mettiamo nella “nostra relazione” almeno quella che ci serve per “creare” o “generare” nostr@ figli@.
E quindi “Drammatizzare il corpo femminile” per renderlo argomento di conversazione, diventa lo scopo “universale” di cui io mi occupo in prima persona come terapeuta, psicologa abilitata, sessuologa clinica, esperta di psicoterapia Funzionale Corporea, conduttrice di Esercizi di Bioenergetica, esperta di Yoga Kundalini, ipnologa ed esperta di Fascinazione, nonché danzatrice professionista di Bellydance, e consulente di Fiori di Bach: perché noi Donne abbiamo bisogno o meglio abbiamo “il desiderio” di tutte queste “attenzioni”, il Drago Rosso e il Drago Bianco da un punto di vista “esoterico” cioè “segreto”. Con le mie “signore”, chiamo così le mie pazienti, stiamo partendo da un costrutto di un passato esperienziale attuale, ed esotericamente parlando, ad un futuro costruttivo, chiaramente come evoluzione del nostro stato eros/vitale, siamo Donne che vogliono “riattivare” il loro Potere Erotico. Siamo donne, ed io divento “un canale direzionale” per attivare il nostro Potere Erotico. Come terapeuta autorizzata con le diverse potenzialità e chiavi per poter operare in maniera “libera” e operante attraverso una serie di tecniche aspettiamo la vostra adesione. Qui e lo dico con grande libertà di intenti e di conversazione la ricerca riguarda quelle donne che non vogliono più essere assoggettate alla denegazione del proprio corpo come oggetto di peccato, e il mio saggio La Mela d’Oro- Primo chakra rappresenta il passo iniziale teorico e pratico di tale libertà. Ma, avversativo-oppositivo, questo è solo il primo articolo con documentazione su quello che è accaduto nella nostra realtà “recente”.
Infatti in questi due più anni di pandemia, tra restrizioni e lockdown, si è accresciuta la pratica della “masturbazione negli uomini e nelle donne costretti a una prolungata solitudine”, chiamata anche “auto-celebrazione” senza che gli esseri umani sappiano che esiste un’energia sessuale che li può rendere liberi dal “peccato” e che li riguarda personalmente perché il loro “corpo gli appartiene” e quindi “teoricamente” ma anche “praticamente” potrebbero farne ciò che ne vogliono, compreso attraversare, il “circuito del piacere”, invece del “circuito del dolore”. Ah! Da un punto di vista fisiologico, lo troverete in dettaglio del mio saggio La Mela d’Oro- Primo Chakra, i circuiti sono gli stessi!!!
Ma come si evince da un sondaggio condotto su cinque nazioni europee, Italia inclusa, dall’Ifop, l’Istituto francese di sondaggi di opinione, nel nostro Paese, in particolare, il fenomeno dell’autoerotismo femminile è in crescita, con un aumento dal 67 al 74 per cento.
Per noi Donne esiste ancora “Masturbation Gap” cioè una grande distanza rispetto agli uomini?
Su un campione di 5025 donne siamo su una percentuale al 20%. Nella stessa analisi gli uomini sarebbero risultati al 80%, con “lo sperpero del loro seme senza nessun significato, se non la perdita di sali minerali e potenzialità di creazione”, lo ritroviamo nella Bibbia ma questa è un’altra storia, e non è un caso che lo sperma venga congelato e gli ovuli femminili siano di integrazione e correlazione.
Ma per le Donne parlare di masturbazione come autocelebrazione del proprio piacere è un atto ancora considerato tabù. Per retaggio culturale, sono proprio le stesse donne a giudicare quelle più “aperte” in tal senso, e ciò sembra dipendere principalmente dall’educazione ricevuta, dall’ambiente in cui sono cresciute, dalla serenità con cui si approcciano a tutto ciò che è legato al sesso. Un modello di pensiero che alimenta ciò che è stato definito il “masturbation gap” tra uomini e donne, ovvero il divario che esiste nella disinvoltura con cui gli uomini parlano e praticano la masturbazione rispetto alla ritrosia mostrata dalle donne.
L’autoerotismo femminile, è considerato qualcosa di imbarazzante, che non si deve fare e di cui comunque non si parla: il concetto base di una perfetta “diseducazione sessuale”. Ma perché noi donne spesso non sappiamo cosa farne dei nostri “attributi” che son tenuti segreti e non esposti rispetto a quelli maschili, che non li abbiamo mai visti e sono i nostri e che forse, se siamo andati dal ginecologo/a li ha visti solo lui o solo lei?