Siamo in Mexico. Si chiama Oscuro desiderio la nuova serie originale Netflix, genere thriller, erotico e giurisprudenziale. Sono tutti legati alla legge: avvocati, giudici, medici forensi e investigatori. Quando le persone a causa delle passioni confondono i propri ruoli con giustizia, legge e verità…ma le persone sono prima legate alla famiglia perché è una storia torbida di famiglia dove il sesso, la vendetta, la gelosia e la menzogna diventano più importanti di ogni integerrima verità!
Insomma è tutto un turbinio di sesso bramato, agito, immaginato e desiderato. Il sesso ossessivo diventa uno strumento letale, un’apologia per la comprensione di sé stessi, ovvero la self discoure, per avere la piena gestione sull’altro, una fiamma che brucia, un torrente in piena che travolge.
La prima stagione, composta da 18 puntate, di circa 30 minuti ciascuna, racconta di Alma Solares un’avvocatessa e insegnante universitaria con una vita noiosa, sposata ad un magistrato e madre di una figlia ventenne iscritta in medicina forense, che si invaghisce di Darío Guerra un ventitreenne bellissimo incontrato per caso, che poi scopre essere suo allievo all’università, quindi avvocato pure lui. L’avventura di una notte, dimenticata col ritorno a casa, si trasforma invece in una storia erotica e pericolosa. Alma la moglie è convinta che il marito Leonardo, il magistrato, la tradisca con la sua assistente, chiaramente avvocata. Si sente trascurata e si perde nella “palude della carne” con il giovane Darío, una passione che diventa ossessione. Ma è anche ossessione sessuale quella che Leonardo prova per la moglie. E passione sessuale è quella che Darío provocherà nei confronti della figlia di Alma, cioè la giovane Zoe, che studia come medico forense, cominciando a circuirla con messaggi anonimi.
La giovane Zoe questo è il nodo della questione: Darío allontanato dalla madre e minacciato dal cognato in maniera fisica decide di incontrare e “rapire” per un pic nic amoroso la figlia. Zoe ancora alle prime armi, viene classicamente iniziata alla sua prima volta, ignara di condividere la stessa passione segreta con la madre. Sparisce di casa una notte con chiaramente smartphone irraggiungibile e tutta la famiglia, con la madre in capofila, si lanciano con polizia, hackerano il suo computer, trovano il povero ragazzo, il padre, ricordiamo magistrato, lo minaccia con un revolver ai genitali…fin quando la figlia sveglia e presente, indolenzita per aver perso la sua verginità, blocca tutta questa confusione.
Zoe pensa solo di avere una famiglia di pazzi ossessivi e pieni potere, non sa che nel frattempo la madre folle di gelosia ha confessato al padre di essere stata l’amante di Darío e che il magistrato pensa soltanto che le sue “donne”, anzi i corpi delle sue donne, sono stati violati da un unico “maschio” che non faceva parte del branco. Aveva conosciuto Darío, lo avrebbe presentato alla figlia Zoe, perché voleva che lavorasse nel suo studio, ma non sapeva che aveva già violato il corpo di Alma, che gli apparteneva. Ma la furia più autentica è vera è quella della madre. La madre non riesce a capire il momento in cui farsi da parte, il momento in cui la figlia può fare le proprie scelte, e i propri errori, lasciandola finalmente libera.
Figuriamoci già questo non avviene in condizioni normali immaginiamo poi nel momento in cui si diventa rivali. Perché molte madri considerano la figlia come una propria “emanazione” tale da controllare ogni sua scelta? Un rapporto così viscerale, può infatti influenzare in vari ambiti della vita personale, sentimentale, lavorativa una figlia: ci riferiamo alle madri invasive, possessive, gelose e comandanti. Ma perché i rapporti madre figlia sono spesso così complicati? Questo succede quando le madri, oppresse, annoiate o immature come la nostra Alma non si rendono conto che la figlia debba avere una sua autonomia e un distanziamento dal “corpo” della madre e diventare padrone di sé stesse e della propria vita. Questo succede quando le madri non hanno potuto essere libere ed evolute nella propria vita personale e quindi proiettano le proprie aspirazioni su quelle della figlia. Questo accade spesso e vedremo nel prossimo articolo quali sono le varie possibilità e strategie sulle madri che non vogliono “cedere” il proprio ruolo di “governatori” sulla vita delle proprie figlie.