Iniziamo un primo approccio sul significato di Sé corporeo con un’intervista al professor Nitamo Montecucco. Il professore è medico esperto in PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), medicina psicosomatica e ricercatore in neuroscienze. È il direttore scientifico, del Centro Internazionale di Medicina Olistica, scuola di formazione, centro di studi e di ricerche scientifiche, centro clinico terapeutico, del Villaggio Globale di Bagni di Lucca. Ha vissuto per tre anni in India e Nepal per approfondire le medicine sacre yogiche, tantriche e tibetane, e fare esperienza degli stati di meditazione profonda. Per tre anni ha vissuto negli USA per approfondire le tecniche di psicoterapia, regressione, emotional release e terapie di gruppo. È docente al Centro di Ricerca sulle Medicine Naturali dell’Università di Milano, associato all’OMS. Ha al suo attivo diversi articoli scientifici; ha diretto per anni la rivista Cyber. Ha pubblicato i libri Cyber la visione olistica e Psicosomatica Olistica per i tipi ed. Mediterranee.
Susanna Basile: Professore che cos’è il Sé corporeo?
Professor Nitamo Montecucco: Normalmente il concetto Sé (coscienza) è un concetto un pochino più metafisico, un concetto più astratto, più psicologico, come se avessimo un centro dentro di noi il Sé, dal punto di vista introspettivo, il nucleo della personalità, l’immagine riflessa dell’Io nella quale la coscienza normalmente si identifica, mentre nelle ricerche degli ultimi 20 anni nell’ambito delle neuroscienze c’è stato uno sviluppo straordinario sul Sé e quindi sull’ineffabile concetto di “coscienza”. Quando dico “Io” parte un senso profondo di senso d’identità di essere me stesso e questa sensazione è preziosissima, è il senso della nostra vita. Quando c’è questa sensazione noi abbiamo nel cervello una reazione; all’inizio si pensava che il Sé fosse nella parte alta della corteccia dove c’è la zona più pensante, più cognitiva, più intellettuale. Invece poi gli scienziati hanno scoperto che al centro del cervello nel Sistema Limbico, che è il centro e il cuore delle emozioni, c’erano i due Talami, (struttura anatomica del sistema nervoso centrale), che sincronizzavano tutte le informazioni e tutte le emozioni e davano il senso dell’identità. È già stata una prima enorme scoperta fatta dal biologo americano, nonché premio Nobel, Gerald Edelmann che dimostrò che non c’era un centro della coscienza, ma che la coscienza è il network tra tutti i neuroni del cervello che vengono sincronizzati dal Talamo.
Questa è stata una scoperta enorme il Talamo è un po’ come il “cuore del corpo”. Quando noi pensiamo alle emozioni, sentiamo il nostro cuore: sentiamo il cuore che si apre, che si chiude, il cuore triste o il cuore felice. In realtà tutto questo viene regolato dal Sistema Limbico al centro del cervello che gestisce le emozioni che stiamo provando. Negli ultimi dieci anni un altro psicologo e neuroscienziato Jaak Panksepp, con i due libri per Cortina editore, [troverete in calce i titoli dei due libri, ndr], che ha coniato le “neuroscienze affettive” e il “dolore sociale”, scopre che sotto il cervello emotivo, dove c’è già un centro del Sé emotivo (coscienza emotiva), c’è ancora un senso del Sé più profondo, che è il Sé corporeo (coscienza corporea).
S.B.: Cosa scrive a proposito del Sé corporeo Jaak Panksepp?
Professore: Dimostra che noi esseri occidentali che abbiamo sviluppato egregiamente la mente e stiamo cercando in qualche modo di “gestire le emozioni”, ormai non facciamo più una passeggiata a piedi, andiamo sempre in macchina, saliamo le scale con l’ascensore, le nostri azioni sono diventate tutte automatizzate, passiamo la serata davanti al televisore, sui cellulari o sul computer. Panksepp dice di “no” a tutto questo: perché noi dobbiamo invece risentire e riconquistare il corpo fisico, il Sé Corporeo; la sensazione che Io sono prima di tutto il mio corpo e poi sono anche le mie emozioni e poi sono anche i miei pensieri, le mie credenze. Ma la radice di tutto il mio essere è il mio Sé corporeo.
S.B.: Quindi il Sé corporeo esiste, non è un soltanto un concetto metafisico è stata dimostrata davvero la sua esistenza dalle neuroscienze?
Professore: Assolutamente sì! Anche il Sé emotivo è fisiologico! Pensi che se noi con un bisturi andiamo ad incidere o rovinare il Talamo, noi perderemo coscienza emozionale e corporea per tutta la vita. Quel centro dove dimora la coscienza è grande come dimensioni tra una noce e una nocciola: se tagliamo delle aree della corteccia del cervello, anche delle grosse zone della corteccia, perdiamo delle funzioni, delle capacità, ma non perdiamo mai la coscienza. La coscienza emotiva e corporea non è nella parte alta del cervello, ma nella parte più profonda del cervello, che è posseduta anche dai mammiferi e dai rettili.
S.B.: Ma la coscienza, vista la sua esperienza in questo campo, per fare un parallelismo tra tradizione scientifica occidentale e tradizione filosofica orientale, parlando di Chakra o centri di energia, non corrisponde al cosiddetto “terzo occhio” o il sesto Chakra quello che viene raffigurato esternamente tra le sopracciglia, quel “punto”, potrebbe corrispondere alla parte profonda del cervello e quindi al Talamo?
Professore: Il “terzo occhio” la cosiddetta “sede dell’intuito”, dovrebbe corrispondere all’Ipotalamo, alla ghiandola dell’Ipofisi che è il punto dove i due Talami convergono e mandano tutte le informazioni all’Ipotalamo. Il “piccolissimo punto” dove gli indiani segnano il “terzo occhio” è il centro di comando che manda tutte le informazioni al sangue e tutto il corpo, il sesto chakra: loro lo avevano intuito come qualcosa di molto reale e molto concreto e poi le neuroscienze hanno dimostrato che “esiste” e che condiziona la nostra “esistenza”.
S.B.: Mi rendo conto che l’intervista in questione non può essere esaustiva su un argomento così vasto e pieno di sfumature: come si fa allora a capire che sono vicini, parliamo del sistema dei Talami che riguardano “il terzo occhio”, ma non sono la stessa cosa?
Professore: Ha ragione con i Chakra, ineffabili centri di energia “orientale”, come si fa ad essere precisi, cercando di interpretarli secondo le ghiandole anatomiche della scienza occidentale? Diciamolo pure, almeno in questa occasione, che è la stessa cosa! I “nomi” cambiano ma la sostanza è la stessa! In India i grandi Maestri non avevano strumenti precisi. Ma noi scienziati occidentali con gli strumenti adeguati, abbiamo scoperto che questo centro, i due Talami appunto, convergono sull’Ipotalamo: i due Talami sono “uniti” nell’Ipotalamo. Gli indiani disegnavano il terzo occhio come un punto, il Talamo pesa appena 4 grammi, un punto con due sfere di fianco, che potrebbero essere i due talami o le due corteccie: l’emisfero sinistro e quello destro; avevano intuito che c’è un punto al centro con due parti una maschile e una femminile ai lati che si chiama “ajna chakra”.
S.B: All’inizio del convegno avete introdotto un percorso storico per quanto riguardava la coscienza da un punto di vista occidentale che riguardava l’intuizione del grande filosofo Cartesio. Ci vuole accennare della scoperta cartesiana?
Professore: Cartesio anche lui aveva intuito e aveva “sistemato” la coscienza sulla ghiandola pineale anziché sull’Ipofisi. Cartesio aveva immaginato il mondo e l’essere umano in modo unitario dove la materia e lo spirito erano unite. Poi decise diversamente, perché la chiesa in quel momento era critica sulla scienza e non lasciava libertà agli scienziati e li condizionava. Così separò i campi e creò la dicotomia cartesiana: cioè il corpo diviso dall’anima, dallo spirito. Questa separazione ha permesso alla scienza di svilupparsi in modo libero, ma negli ultimi 30 40 anni la scienza ha ripreso il contatto e lo studio della coscienza: quindi ora stiamo studiando, l’anima, la scienza dell’anima.
S.B.: Le faccio una domanda complicata: l’anima allora come viene intesa“poeticamente”non si trova nella zona del cuore, si trova dentro il cervello?
Professore: Non è che l’anima è dentro il cervello. Il punto del Talamo e dell’Ipotalamo sono i centri che permettono alla coscienza di funzionare nel cervello. Diciamo che l’anima è tutta la vita di tutte le cellule, di tutto il network psicosomatico. Noi parliamo di Sé psicosomatico perché parte dal sistema nervoso, dalle emozioni, dai pensieri, dal corpo. Noi siamo corpo, mente, emozioni. La nostra Anima, anima, il nostro cuore e la nostra mente: non ci possono tagliare in tre pezzi, noi esistiamo come unità! È importantissimo, perché il corpo fisico è stato studiato con la medicina, la mente, le emozioni dagli psicologi, l’anima dai religiosi, ma noi siamo un’unità. I medici e gli psicologi dovrebbero cominciare a studiare integralmente corpo, anima e mente. Anche le malattie psicosomatiche sono infinite. È dimostrato scientificamente che qualsiasi emozione condiziona il corpo e qualsiasi blocco del corpo condiziona la mente e le emozioni: siamo un network, una rete interattiva.
S.B.: Quindi così come possiamo essere condizionati dalla coscienza, dalle emozioni, dalla mente, e dal corpo, nei confronti della malattia, lo possiamo essere anche nella guarigione: possiamo utilizzare questo sistema sia per ammalarci e sia per guarire?
Professore: Partiamo da un esempio più ampio che riguarda il concetto di Stato o di Nazione. E come una rete del network globale, il corpo del singolo è l’espressione del microcosmo, la nazione è l’espressione del macrocosmo: tutto quello che succede dall’individuo alla collettività passa nel Sé corporeo e nel Sé emotivo. Dal microcosmo al macrocosmo cambiano le dimensioni della rete del network ma la sostanza è la stessa. Se io la mettessi da bambina in collegio o in una famiglia che non le dà libertà, che non la lascia libera o non la ama, anche solo questa chiusura fisica inciderebbe, la farebbe diventare una depressa, o una psicotica, o una maniacale, o una ossessiva-compulsiva, perché lei non riesce più a vivere nel corpo e il sistema psichico è disturbato. Se io le dessi un’informazione psichica scorretta che la influenzi del tipo: “godersi la vita è un peccato”, “il sesso è un peccato” ma se uno blocca l’Energia Sessuale che è essenzialmente corporea, poi succedono dei disastri la maggior parte delle persone o va in depressione o comincia a mangiare in modo smodato per bilanciare l’ormone della Serotonina, quello che riguarda il “piacere corporeo”.
Noi dobbiamo capire da dove vengono i primi elementi e poi cercare di lavorare a livello globale integrato, sia curare il corpo con degli esercizi e respirazioni, sia curare le emozioni con la psicologia delle emozioni, e sia con la psicologia tradizionale che lavora più sul pensiero. Noi utilizziamo la Mindfullness, una terapia dell’anima, una cura del Sé profondo, quindi curiamo il nucleo centrale della persona. E quando la persona comincia a risentirsi il piacere di essere Sé stesso e non si giudica più, il sistema immunitario comincia a funzionare in maniera pazzesca! Noi abbiamo curato tantissime malattie autoimmunitarie: la Tiroidite di Hashimoto, Lupus Eritematoso Sistemico, e tante altre, senza toccare un farmaco semplicemente ridando alla persona fiducia in sé stessa liberando il corpo dalle emozioni negative e ritrovando la sua identità vera. La malattia autoimmunitaria è proprio contro di te: perché tu non sei più tu!
S.B.: Come psicologa e sessuologa clinica visto che ha parlato di piacere e di energia sessuale le volevo fare un’ultima domanda su Wilhelm Reich, argomento che tra l’altro è stato ampiamente trattato nel convegno e di cui parleremo in una prossima intervista: ci può spiegare che cos’è?
Professore: Wilhelm Reich medico, psichiatra e psicoanalista, allievo “eretico” di Freud su cui è stata proclamata una “damnatio memoriae”, aveva teorizzato e dimostrato l’esistenza dell’Energia Sessuale: che è il “piacere corporeo”. Scientificamente e fisiologicamente abbiamo visto che nella sessualità, in una buona sessualità si stimola prima di tutto la Serotonina. Senza il piacere corporeo della Serotonina non c’è una buona sessualità; una “buona” sessualità stimola l’affetto, stimola gli ormoni sessuali che danno la carica sessuale, si stimola l’Ossitocina che crea l’intimità, l’affetto, l’amore. Si stimola anche la Dopamina e ci può venire da ridere, da giocare, la felicità di vivere insieme, di conoscere la vita di esplorare le cose insieme, e soprattutto l’Endorfina che è l’ormone più profondo, che ti dà il senso della soddisfazione.
Per cui quando manca per esempio il corpo, quando le persone sono troppo in testa, poco corporee, manca la Serotonina e a volte le persone fanno sesso con la testa: lo pensano, si immaginano e quindi poi hanno una sessualità compulsiva o pornografica o ideologizzata. Magari “perversa” ma non che siano perversi, come dire, il sesso è biologico: non ce lo dovrebbe insegnare nessuno è nella natura delle cose! Se blocchiamo questa energia “sessuale” creiamo dentro di noi, come diceva Reich, una “perversione”, un conflitto tra “voglio e non posso”, tra il corpo e la mente, tra il corpo e le emozioni. Quindi riaprire la vitalità corporea con cose non necessariamente sessuali, per esempio noi abbiamo aiutato tantissime persone, facendole ballare con i movimenti della danza del ventre, per aprire la zona del bacino, della pancia. Reich aveva scoperto proprio il movimento del bacino e con movimenti che ci aiutano a sbloccare la parte della rachide lombare, molte persone migliorano la loro sessualità. Aprono il loro corpo sentono il piacere e pian piano vengono fuori i problemi psichici: “ma mi hanno detto che era vietato”, “mio padre mi giudicava molto male”, e quei giudizi influenzavano, il corpo, le emozioni e la mente.
Una notizia che potrebbe essere utile a tutti i lettori con il Ministero delle Politiche Sociali e con il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) abbiamo istituito questo sito benessereglobale.org link dove le persone possono scaricare gratuitamente tutta una serie di esercizi validati da una base scientifica. Per chi ne volesse sapere di più sugli argomenti trattati villaggioglobale_education.eu link si possono seguire dei corsi tra cui quello della “Nascita consapevole” e quello sulla “psicosomatica” corsi brevi di circa trenta minuti ciascuno che ci danno una buona base di partenza.
Panksepp, L. Biven Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane 2014 Raffaello Cortina editore
Panksepp, K. Davis I fondamenti emotivi della personalità. Un approccio neurobiologico ed evoluzionistico 2020 Raffaello Cortina editore
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