Una fiction da paura, in onda su Netflix, che solleva gli spiriti morali e immateriali è YOU. Protagonista un amoroso libraio psicopatico, affascinante, carino, intelligente, premuroso, come dirà la povera vittima incastrata in questo rapporto di follia due “ho incontrato il mio principe azzurro che mi ha portato nel castello di Barbablù”.
Joe Goldberg, gestore di una libreria incontra l’aspirante scrittrice Guinevere Beck, restandone attratto; dopo una ricerca su Internet, inizia a seguirla, monitora tutte le interazioni sociali perquisendo persino il suo appartamento. Durante uno dei suoi stolkeraggi, Joe salva la ragazza, che ubriaca, era caduta sui binari della metropolitana. La riporta a casa rubandole il telefono e si sintonizza con il telefono nuovo. Beck, ripresasi va a trovare Joe in libreria per ringraziarlo e gli chiede di uscire. Da quel momento in poi, direbbe il classico psicopatico: “È fatta!”
Beck ha un fidanzato che la maltratta in quanto sempre strafatto; è una ragazza abbastanza indipendente che riesce a denunciare il suo professore per molestie sessuali; Beck per riprendersi dalla rottura del fidanzato, che è sparito non si capisce come, sta facendo sesso con altri uomini. Joe cerca di convincerla che è l’unico suo amore adatto per lei. Beck racconta a Joe che suo padre era anche lui tossicodipendente.
E qui già il profilo della vittima della preda in mano allo psicopatico comincia ad essere sempre più chiaro: Beck ha avuto una famiglia? Della madre non si hanno notizie, un padre evitante strafatto anche lui, e lei, tutto sommato, “normale” all’apparenza, manca di un attaccamento affettivo, sano.
Che cos’è l’amore “un movimento desiderante che si radica nell’originaria perdita dell’oggetto d’amore”? Per dirla alla maniera degli psicanalisti!
Quando le funzioni di attaccamento e di come noi abbiamo vissuto “l’amore” nella nostra infanzia e pubertà così poi ne andiamo alla ricerca: insensata, pericolosa, impulsiva e primitiva. Andiamo alla ricerca di qualcuno che si occupi di noi per sostituire l’amore originale di chi ci ha messo al mondo.
Lo stesso libraio psicopatico Joe ci racconterà nelle puntate successive che era stato abbandonato dai suoi genitori. Il proprietario della libreria tale Mooney, si era occupato di lui dandogli il lavoro, molestandolo sessualmente e in un rapporto sadico rinchiudendolo in una sala sotterranea dove i libri più preziosi venivano opportunamente curati. La passione dei libri “delle prime edizioni”, del primo amore, del primo oggetto d’amore nasce da lì!
Non si può e non si vuole giustificare da dove nasce l’amore anche quello “malato”. Quello di Joe sarà un crescendo di giustificazioni di atti orribili correlati ad una insana passione. È una fiction tratta da un romanzo You (o Tu), scritto da Caroline Kepnes, edito in Italia dalla Mondadori, ma in qualche modo, si ripercorrono gli stessi atti di individui che intimoriti dall’angoscia di essere abbandonati assumono atteggiamenti di controllo e di potere nei confronti dei propri partner. Sono relazioni perverse ma sono relazioni in cui entrambi i partner sono legati in un vincolo non comprensibile razionalmente. Il soggetto psicopatico, in questo caso Joe, ha un atteggiamento camaleontico dove l’amore rappresenta il possedimento di un libro, vedi le prime edizioni pregiate, al possedimento di una persona, giovane, bella intelligente, bisognosa d’amore che guarda caso vuole fare la scrittrice. Altre caratteristiche dello psicopatico: l’impulsività, un’affettività pregna di gesti grandiosi, un’abitudine ossessiva nel contatto quotidiano, la menzogna patologica, la mancanza di empatia, tranne per il soggetto/oggetto preda che è soltanto una proiezione dell’amato/amata oggetto del desiderio dell’infanzia. Altra caratteristica è la mancanza di senso di colpa: Joe per tutto quello che farà per Beck e poi contro di Beck parlando, da solo, si giustificherà dicendo che lo ha fatto solo per lei, per liberarla finalmente e farla diventare una grande scrittrice. Le amiche di Beck tra cui Peach, diventano un correlato di dominazione, l’amica ricchissima, bellissima, innamoratissima, tiene Beck prigioniera con una serie di finti suicidi e proposte editoriali. Ancora una volta Joe interviene per salvare la candida principessa da questi “importuni”. Anche Peach l’amica è una psicopatica, ma le donne psicopatiche imitano gli uomini nella loro sete di controllo e potenza. E non vale per Joe avere attorno una storia secondaria di violenza maschile nei confronti di una vicina e di un ragazzino che lui aiuterà secondo l’unico modo che conosce: l’eliminazione del colpevole del “tradimento”. Anche il terapeuta tale Nicky, alla base della storia, tra Beck e Joe farà una fine similare: perché nella storia di Joe e Beck non c’è rispecchiamento non c’è capacità di riflessione: è tutto basato sugli impulsi di vita e di morte. Tutto e subito sennò è tragedia. Non c’è narrativa. Non c’è svolgimento. C’è sempre una “coazione a ripetere”. Azione e reazione. Al massimo il racconto con le amiche che postano sui social quello che avviene in maniera teatrale. Alla base dello psicopatico c’è il Tradimento Infinito, che nessun Amore potrà mai colmare.
Le parole dello psicologo autore di La psicopatia (ed Astrolabio) Robert D. Hare
“Ti sceglierà, ti disarmerà con le sue parole e ti controllerà con la sua presenza. Ti delizierà con la sua intelligenza e i suoi progetti. Ti farà stare bene, ma dovrai sempre pagare il conto. Ti sorriderà e ti ingannerà e ti spaventerà con i suoi occhi. E quando avrà finito con te, ti abbandonerà e porterà con sé la tua innocenza e il tuo orgoglio. Ti ritroverai più triste, ma non più saggia, e ti chiederai a lungo cosa è accaduto e dove hai sbagliato. E se un altro come lui busserà alla tua porta, gli aprirai?”
Bibliografia: Innamorarsi di uno psicopatico. Le relazioni amorose patologiche in psicoanalisi e nel cinema di Silvestro Lo Cascio Alpes edizioni